Hai mai vissuto un periodo in cui tutto sembra non avere più senso? Crollarti addosso in un secondo e non avere il tempo di prendere fiato prima di esserne sommerso?
Tu, vola!
Vola come ha fatto Costanza Cerioli, sopraffatta dagli eventi: un matrimonio combinato con un uomo più vecchio di lei di 26 anni, un cuore frantumato dalle morti di tutti i suoi figli, la perdita del marito e dell’unico figlio arrivato all’età di 16 anni. Ma lei ha preso il volo. Non si è lasciata schiacciare dal dolore che l’ha catturata, ha spiegato le ali come una farfalla e si è librata in volo creando una delle più belle opere di carità di cui si è vestita la campagna bergamasca.
Avete mai pensato cosa sarebbe successo se lei fosse rimasta vittima del suo lutto? Se non si fosse affidata a Dio per continuare a vivere? Sarebbe diventata solo una delle tante sfortunate nobildonne che abitano il nostro passato. Invece, ha preso in mano ciò che restava della sua vita e ne ha fatto un capolavoro di grazia sotto la guida sicura e costante della parola di Dio.
Donna, figlia, moglie, madre e guida di una comunità di sorelle che ancora oggi credono in lei, seguendo ed eseguendo le sue parole. Una donna completa nell’anima eppure umile, semplice, spesso volutamente in ombra.
La vita che santa Paola Elisabetta Cerioli ci ha mostrato non è semplice né felice, ma è vera e piena di una serenità concreta, fatta di piccole cose, piccoli gesti che dovevano solo rappresentare la magnificenza di Dio, perché lei non ha mai voluto prendersi il merito di ciò che stava costruendo eppure il suo silenzio e le sue opere le hanno reso quello che lei ha donato.
Se ancora oggi parliamo di lei, se ascoltiamo le sue parole e se affidiamo i nostri figli alla sua opera è perché ciò che ha compiuto ha cambiato il corso della storia e la vita di molte persone.
Nel momento del dolore, della fatica, della disperazione: tu, vola!
Eleonora Belingheri