Venerdì 16 novembre 2022 sono venuti alla Scuola Sacra Famiglia di Comonte due atleti della Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), Francesca Cipelli e Davide Morana e il loro Presidente, Sandrino Porru. Hanno parlato delle loro esperienze di vita e di sport e in particolare di situazioni di bullismo che hanno subito quando erano studenti.
Al termine dell’incontro ci hanno dato del tempo per le domande.
Qual è la vostra storia?
Francesca: “Io sono nata 26 anni fa, ma nel cuore ne ho 15. Sapete perché? Sono stata bullizzata fin dall’asilo da una bambina – per via del mio cognome -, e proprio quando, alle scuole medie, stavo per farmela amica, ecco che arriva “l’incidente”! Durante l’ora di ginnastica stavo correndo in bagno, e sono scivolata. Mi hanno subito portata in ospedale, e mi hanno diagnosticato un trauma cranico, a cui poi si è aggiunta una paralisi della parte destra del corpo. Quindi il bullismo è continuato ma per altri motivi, ovviamente.”
Davide: “Nel 2019 ho iniziato a fare sport con le protesi, per via delle conseguenze dovute alla meningite batterica per cui mi dovettero amputare gli arti superiori e inferiori. Ma dopo il 2018, anno in cui mi sono ammalato, sono rinato, grazie anche a chi mi ha aiutato nella convalescenza. Lo sport ti fa capire che ogni obiettivo è difficile da raggiungere, e questo mi ha aiutato ad accettare la mia nuova condizione.”
Per quanto mi riguarda non hanno avuto una vita affatto semplice, ma, nonostante questo, ogni volta che hanno parlato delle loro condizioni, hanno sempre detto “per fortuna”, e questo dovrebbe farci capire le loro – che dovrebbero essere anche le nostre – priorità.
A seguire è stata intervistata anche Licia, mamma di Deanna, una ragazza del nostro Istituto che è un’atleta della Federazione Fispes.
Licia, noi sappiamo che Deanna fa parte della Fispes, per un problema che ha avuto prima ancora di nascere, ma cosa vi ha dato la forza di lottare?
Licia: “Di sicuro, la resilienza, la forza di andare avanti. Vi dirò una cosa: il disabile non diventa disabile quando non vede, non sente o non si muove, ma quando le persone lo escludono perché lo credono diverso.”
Cosa credete possano aver guadagnato i ragazzi che hanno ascoltato le vostre testimonianze?
Francesca: “Di sicuro, ogni ragazzo, ha guadagnato la consapevolezza che tutto è dono e che porterà con sé per il resto della vita. Ma anche noi abbiamo guadagnato una nuova idea dei ragazzi di oggi grazie alle vostre domande.
Davide: “Secondo me, più un gruppo ha insieme persone diverse più è duraturo e compatto, ed è questo che hanno capito i ragazzi oggi.”
All’evento era presente anche il Sindaco di Seriate, e gli abbiamo chiesto:
Sindaco Vezzoli, cosa consiglia a tutti i ragazzi presenti oggi?
Vezzoli: “Secondo me, i ragazzi, non dovrebbero mai smettere di fare sport, perché anche senza sfidare gli altri, l’attività sportiva ti aiuta ad essere un po’ più felice, perché è una grande valvola di sfogo.”
Concluderei con le parole del Presidente della Fispes: “Gli unici limiti che abbiamo sono quelli che ci creiamo.”
Ludovica Forcella